Buongiorno e benvenuto a questa nuova puntata di informazione finanziaria.
Oggi, ti racconterò, senza ideologie politiche la storia del Mes, il Meccanismo Europeo di Stabilità, strumento di cui senti parlare tutti giorni.
L’origine, risale al maggio del 2010, quando per arginare l’emergenza della crisi in Grecia, l’eurogruppo istituisce due fondi europei, che per tre anni dovevano erogare risorse, per assistere gli stati in difficoltà.
Nell’ottobre dello stesso anno, si inizia a pensare di istituire un unico strumento per sostituire tutti quelli esistenti. L’Italia partecipa alla stesura di questo nuovo strumento con il governo Berlusconi.
Nel febbraio del 2012, viene firmato dai 17 stati membri (più Lituania e Lettonia) il trattato che istituisce il Meccanismo Europeo di Stabilità, ovvero il Mes
In Italia, il 19 luglio del 2012, il Mes viene approvato alla camera dal governo, guidato da Mario Monti.
Il provvedimento passerà con il voto favorevole di tutti i partiti, tranne la lega e qualche parlamentare “assente”, per diventare operativo dall’8 ottobre del 2012.
Il Mes ha sempre trovato ostacoli e nodi da sciogliere, per decidere la sua applicazione, e proprio a marzo di quest’anno sarebbe dovuta ripartire la discussione tra i paesi europei, ma l’emergenza Coronavirus ha costretto un nuovo slittamento.
Oggi, ancora una volta l’Europa si trova spaccata.
Da una parte alcuni paesi, soprattutto del nord, che sostengono il Mes come mezzo migliore per gestire l’attuale crisi.
Dall’altra parte altri paesi, tra cui l’Italia, che invece non lo ritengono adatto a causa delle condizioni troppo stringenti da rispettare.
Il Mes, dispone di circa 400 miliardi di euro, che ogni paese può richiedere in maniera volontaria per un importo fino al 2% del proprio pil.
Per L’Italia si tratterebbe di circa 35 miliardi, a cui però dovremmo togliere i 14 che l’Italia versò alla sua istituzione.
Le trattative in corso, mirano ad accorciare le distanze tra i paesi nordici più intransigenti, e quelli del sud più accomodanti.
Per il momento, le uniche concessioni arrivate sono, l’esclusione di condizioni, per ciò che si spende per fattori legati all’attuale crisi sanitaria.
I problemi sono due:
Chi decide quali sono i fattori legati alla crisi e quali no?
Finita la crisi, quali saranno le condizioni per la restituzione dei prestiti ottenuti?
L’aspetto più importante è che, l’attivazione del Mes è su base volontaria, ovvero deve essere il paese in difficoltà a farne richiesta.
Non c’è quindi un’adesione automatica o forzata.
L’Italia ad oggi non ha fatto nessuna richiesta di attivazione del Mes, ma anzi, ha manifestato in maniera netta, la contrarietà all’efficienza di questo strumento nella crisi attuale.
Per un buon accordo tra le parti ci vorrebbe tempo, che purtroppo è l’unico elemento che ormai non abbiamo più.
Bene, mi fermo qui. Oggi, visto l’argomento pesante, ti ringrazio in maniera particolare per la tua attenzione.
Se hai bisogno, telefonami, oppure scrivimi.
Buona giornata, e se vuoi, ci vediamo alla prossima video informativa.
Vuoi ricevere informazioni o presentarmi il tuo progetto ?
Contattami e troveremo insieme il le condizioni migliori per raggiungere i tuoi obiettivi
Leave a Comment